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Nuovo Toscano Garibaldi, Il Grande

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view post Posted on 15/1/2015, 12:45
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Amante del buon fumare

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Caratteristiche tecniche
Forma; Troncoconica
Ripieno; Kentucky nazionale
Confezione; da 2 sigari
Fascia; Kentucky nazionale
Manifattura; Lucca
Presentazione; 2015
Fascetta; Fascetta celebrativa verde con bordi rossi e l'effige di Garibaldi
Stagionatura; Breve


Partiamo con una considerazione, il nuovo Sigaro Toscano Garibaldi “il Grande”, grande lo è per davvero. Più grande dello storico e tradizionale sigaro di casa MST e – importante- con una ricetta diversa che lo rende particolare, più corposo e rotondo, ma sempre un sigaro adatto ad essere fumato come tutto-giorno e da chi si avvicina al mondo del Sigaro Toscano.

Fatta questa doverosa premessa, trattandosi di un nuovo nato, parliamo di degustazione. Garibaldi “il Grande”, Marsala Vergine “Terre Arse” del 2011 di Florio, miele Mille(fiori) e croissant salato sono i protagonisti di questo florilegio – è proprio il caso di dirlo – di profumi...e di metafore.

Florio, i cui antenati erano già produttori di questi splendidi nettari, quasi trent'anni prima (1833) che l'Eroe dei due mondi sbarcasse a Marsala, nel 1860. Il Grande è un sigaro amabile, delicato e che lascia una nota olfattiva ambientale (room note nel linguaggio degli appassionati) così piacevole da stimolarci ad addentare l'aria e restare nella lounge fumatori il più a lungo possibile. Con i suoi sentori di legno e la sua intensità medio bassa, “il Grande” ci accompagna in una fumata non impegnativa e di gusto. Una volta assaporate le prime boccate, quando sentiamo il desiderio di bagnarci le labbra, il Marsala Vergine Terre Arse di Florio ci catapulta in una vertigine assoluta di profumi e sapori.

Portato il calice al naso cominciamo a renderci subito conto di quanto ci aspetta. Il profumo è amabile, con sentori di mandorle amare e miele, che ci preannuncia – almeno olfattivamente – ad un abbinamento per “similitudine”, con il cibo. Ci trasporta là, nelle terre natie di questo vino – tradizionalmente – secco, con una dolcezza data esclusivamente dall'alto tenore zuccherino delle uve utilizzate per farlo. Il residuo zuccherino di questo Marsala Vergine è di pochi grammi per litro. Il gusto poi non farà altro che esaltare le successive boccate di fumo che avvilupperanno il palato.

Gli otto anni in botti di rovere di questo siciliano doc ci delizieranno e la sua natura secca ed aromatica ci ripulirà piacevolmente la bocca, quando lo alterneremo ai piccoli bocconi di croissant salato farcito abbondantemente di miele millefiori, donandoci una girandola di gusti e profumi prima dolci e sapidi insieme, croccanti, mai stucchevoli e poi affumicati, legnosi e speziati grazie al marsala e – naturalmente – al protagonista di questo “sbarco” eno-gastronomico-fumoso. E' notevole, nonché piacevole, la perfetta rispondenza di questo abbinamento di ispirazione “storica” con la sua riuscita sensoriale.

Poteva essere un semplice divertissement, è nato invece un abbinamento estremamente riuscito e godibile, che non può mancare nell'esperienza di ogni appassionato di sigari Toscano e – più in generale – di cose buone.

Fonte Club amicideltoscano scritto da: Marco Prato – Il Fummelier.
 
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