passionefumolento

Marquez-Lorenzo scintille

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view post Posted on 7/5/2013, 11:06
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Amante del buon fumare

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Dani si impone da campione davanti ai connazionali Marc e Jorge che si giocano il 2° posto dopo una spallata all'ultima curva stile Rossi-Gibernau. Podio tutto iberico. Rossi arriva a 9"

La risposta di Pedrosa. Nella corrida di Jerez, in MotoGP, si impone Dani, completando la festa spagnola dopo i successi di Vinales e Rabat fra le piccole, e sigillando così un podio tutto iberico, con Marquez 2° e Lorenzo 3° dopo un contatto da brivido all'ultima curva - quella appena dedicata al maiorchino - identico alla spallata Rossi-Gibernau del 2005 che lascerà di certo strascichi fra il campione il carica e quello del futuro. Valentino Rossi, unico potenziale pericolo per l'armata spagnola, non riesce nemmeno a impensierirla: chiude 4° a 9" dal vincitore, mai in grado di inserirsi nella contesa per il podio a conferma delle difficoltà avute in tutto il week end. Caduto Iannone, dolorante per il botto in qualifica, 8° Dovizioso, 11° Pirro, sostituto di Spies in Ducati.

L'AVVIO DI GARA — La prima fila tutta spagnola fa presagire una lotta in casa iberica, confermata dal warm up che ha visto gli stessi protagonisti del sabato ai primi tre posti, ma rimescolati - da Lorenzo-Pedrosa-Marquez, a Marquez-Lorenzo-Pedrosa - e la gara conferma le previsioni. Al via lo spunto è di Pedrosa: Lorenzo è bruciato alla prima curva, ma alla seconda si riprende di prepotenza la leadership, mentre Marquez e Rossi accendono gli oltre 100 mila spettatori nella lotta per la terza piazza con un bel botta e risposta. Tempo 5 giri e Dani rompe gli indugi: attacca Lorenzo , lo passa con una manovra decisa e calibrata al millimetro e se ne va.

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LA GESTIONE DELLA CORSA — In una MotoGP che per una volta è parsa somigliare alla formula-gomme della F.1, con i piloti che si sono lamentati della mescola dura - montata da tutti all'anteriore - troppo soffice e tendente ad andare in crisi alla distanza soprattutto con il gran caldo (27°), Pedrosa è quello più a posto e prende facilmente margine al comando. Alle sue spalle Marquez fa dei numeri da circo, fra staccate fuori misura a rischio tamponamento e audacissime traiettorie sui cordoli, per cercare di passare Lorenzo. È il gioco dell'elastico: Jorge allunga, Marc recupera, entrambi senza mollare alcunché. È un duello che reggerà fino al traguardo, con Marquez che all'ultimo giro si gioca tutto e all'ultima curva imita Rossi con Gibernau nel 2005: entra duro, piede fuori dalla pedana, va lungo, si appoggia alla Yamaha di Lorenzo che spinge all'esterno: il 2° posto è suo, come la leadership del mondiale. Polemiche in vista, forse Jorge ha lasciato la porta aperta e ha sbagliato a chiudere, ma Marquez ha frenato troppo tardi e senza la 'sponda' contro la Yamaha finiva nel prato. I primi segnali della tensione già dopo l'arrivo, con Jorge che si rifiuta di stringere la mano di Marc facendo il gesto di "no" con le dita e non vuole commentare l'episodio. Alle spalle di Rossi, 4°, chiudono Crutchlow, acciaccato dopo i voli del sabato, Bautista e Hayden, con la prima delle Ducati.

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