passionefumolento

Come caricare una pipa.

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view post Posted on 25/9/2012, 15:21
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Amante del buon fumare

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Per fumare una pipa non basta semplicemente aprire la scatola del tabacco e riempire il fornelletto. Scopriamo quindi come fare per ottenere un buon risultato anche in questo fondamentale campo.

Cosa serve per completare questa guida:
- pipa;
- tabacco;
- foglio bianco;
- (umidificatore).

Istruzioni
• 1
1) Esaminiamo per prima cosa il tabacco. Esso non deve essere né eccessivamente secco, altrimenti brucerà rapidamente e con poco sapore, né eccessivamente umido, altrimenti brucerà male e con difficoltà, costringendo il pipaiolo a tirate rapide e frequenti che non hanno altro effetto che quello di rovinare la pipa surriscaldandola e scottare la lingua. Se al tatto il tabacco risulta appiccicoso, invece, è meglio scartarlo in quanto significa che l’aromatizzazione è stata eccessiva e rischia di rovinare la pipa.
• 2
2) Dato che le buste e le scatole di tabacco sono sigillate, è necessario lasciarle aperte per alcune ore prima di utilizzarle, in modo che il contatto con l’aria renda più asciutto e quindi più utilizzabile il tabacco. E’ invece assolutamente da evitare un’asciugatura di tipo, per così dire, forzato, ossia ad esempio attraverso l’uso di un termosifone o, peggio ancora, di un forno. Il tabacco deve asciugarsi in modo naturale, ed è doveroso ricordare che il termine asciugatura non è casuale, poiché di questo si tratta, e non di un’essicazione.
• 3
3) Può capitare però, specie se si ha a che fare con buste di tabacco particolarmente vecchio o rimasto esposto troppo lungo all’aria, che esso sia troppo secco e quindi impossibile da fumare. Si tratta di un problema facilmente risolvibile ricorrendo alle apposite cialde o bottigliette in vendita presso le tabaccherie ed i negozi specializzati. Tali dispositivi, infatti, umidificano in modo naturale il tabacco, donandogli nuovo vigore; qualora essi manchino si può anche risolvere il tutto con un espediente, ossia sistemando una fetta di mela all’interno del vaso del tabacco. Essa lo umidificherà in maniera naturale e gradevole, anche se più lentamente rispetto a quanto fatto dai prodotti in commercio.
• 4
4) Come in tutto ciò che riguarda la pipa, anche qui è bene ricordare che la calma e la pazienza sono le virtù cardinali di questo tipo di fumata, per cui si sconsiglia vivamente di procedere ad umidificazioni forzate del tabacco mediante, ad esempio, spruzzatori od altri oggetti analoghi, che non farebbero altro che infradiciare il tabacco, danneggiandolo e rendendolo comunque inutilizzabile.
• 5
5) Premesso quindi che il tabacco che volete caricare sia conforme a quanto detto sopra, cioè né troppo umido né troppo secco, cominciate a spargerne un poco su di un foglio di carta bianca, sciogliendo i grumi più grossi in modo da ottenere alla fine una distesa morbida di tabacco che non presenti aggregazioni di sorta.
• 6
6) Procedete a questo punto con la mondatura del tabacco, ossia con l’eliminazione di picciuoli e rametti che, essendo troppo grossi, rovinerebbero la qualità della fumata. Inoltre, trattandosi di parti della pianta diverse dalle foglie, anche qualora li si incendiasse si otterrebbe da loro poco o nessun sapore. Alcuni, ma qui è doveroso essere cauti, conservano tali parti onde inserirle poi, opportunamente pressate e sminuzzate, nella così detta “mistura pessima”. L’utilità di un simile procedimento è però da dimostrare, quindi per ora vi consiglio semplicemente di gettarli.
• 7
7) Dedichiamo ora alcuni istanti anche alla pipa. Se siamo soliti fumare con un filtro a carboni attivi è il momento giusto per inserirlo, ricordando che il cannello va svitato e riavvitato facendolo ruotare sempre in un verso solo (orario o antiorario, non è determinante), onde evitare possibili rotture della spina (ossia la parte che si inserisce alla base del fornelletto). Sempre per evitare danneggiamenti alla spina, ricordate che la pipa non va mai aperta a caldo, ma sempre e solo a freddo.
• 8
Veniamo ora al caricamento: prendete il tabacco, che avete in precedenza mondato, ed inseritelo nella pipa a pizzichi, senza forzature e senza pressarlo, fino a raggiungere l’orlo del fornelletto. A questo punto premetelo delicatamente con un dito (non usate il pigino) e provate ad aspirare. Se la vostra pipa tira esattamente come quando è vuota, allora il caricamento è stato buono, altrimenti svuotatela e ricominciate.
• 9
9) Dato che la pressatura del tabacco ne ha ridotto il volume a circa un terzo di quello iniziale, occorre ora rimpinguare la nostra scorta. Riempite il fornelletto fino a raggiungerne quasi i bordi, fermandovi circa quattro o cinque millimetri più in basso di essi, e poi pressate il tabacco che avete appena inserito in modo più gentile rispetto a come avevate fatto prima, dopo di che aspirate per controllare il tiraggio, che deve essere sempre uguale a quello della pipa a vuoto. Se così non fosse armatevi di pazienza, svuotatela e ricominciate.

10) Ricordate sempre che il caricamento è una delle fasi più importanti della preparazione della pipa. Inserire tabacco troppo umido o troppo secco, infilarlo a dosi massicce, pressarlo troppo o non arieggiarlo significa compromettere la bontà della fumata, ed avere quindi un’esperienza sgradevole e dannosa. Dedicare a questa operazione, peraltro molto divertente, il giusto tempo è fondamentale ed è alla base della cultura della pipa.
 
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