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Accendere una pipa nel modo corretto.

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view post Posted on 25/9/2012, 14:53
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Amante del buon fumare

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Fumare la pipa è un’arte che comincia dal caricamento del tabacco e richiede conoscenze e tecniche non sempre facili. Vediamo alcune regole di base per ottenere una buona accensione, preludio necessario per una fumata gradevole e rilassante.

Cosa serve per completare questa guida:
- pipa;
- pigino;
- accendino;
- fiammiferi.

Istruzioni
• 1
1) Per prima cosa la pipa dev’essere pulita e scovolinata, in modo che il tiraggio sia ottimale e non si creino fastidiosi effetti di risucchio e di ostruzione dell’aria che potrebbero compromettere la qualità della fumata e la combustione, causando fastidiosi spegnimenti.
• 2
2) Esaminiamo ora l’accendino. Esistono in commercio svariati accendini creati appositamente per la pipa, ma è ovviamente possibile accenderla anche senza ricorrere ad essi. E’ però necessario che la fiamma dell’accendino che useremo sia di media altezza e non aggressiva, altrimenti correremmo il rischio di bruciare la radica e rovinare quindi la nostra pipa.
• 3
3) Alcuni fumatori sostengono che il modo migliore e più tradizionale per accendere la pipa sia utilizzando i fiammiferi, in quanto essi non alterano il sapore del tabacco ed hanno una fiamma che, rispetto a quella di un accendino, è meno invasiva. Tuttavia si tratta di un procedimento che può risultare scomodo in quanto necessita di maggiore tranquillità al momento dell’accensione, ed è quindi consigliato solamente per tranquille fumate casalinghe, o per occasioni in cui si può usufruire di un tavolo (molto utile per appoggiare la scatola di fiammiferi. Il procedimento, comunque, è uguale a quello che occorre osservare per l’accendino e che spiegherò tra alcuni istanti.
• 4
4) Prima di esaminare l’accensione vera e propria consideriamo anche cosa non va assolutamente usato per accendere una pipa. Al primo posto vi sono senza dubbio gli accendini a benzina, in quanto molto spesso lasciano nel tabacco una traccia aromatica per nulla gradevole, seguiti dai cerini i quali, oltre a lasciare alcune volte un leggero odore di paraffina, possono anche far gocciolare la propria cera all’interno del fornelletto, danneggiandolo. Sono anche sconsigliati gli accendini anti-vento, in quanto la loro fiamma è troppo potente e diretta.
• 5
5) Veniamo ora all’accensione. Si stringe tra le labbra (mai tra i denti!) il cannello e si cominciano a tirare boccate brevi e rilassate (simili a quelle che si fanno quando si imita un pesce). In contemporanea occorre ovviamente accendere il tabacco, e lo si fa tenendo l’accendino orizzontale e muovendolo in modo circolare sopra a tutta la superficie del tabacco stesso, in modo da ottenere un’accensione uniforme.
• 6
6) Dato che molto spesso il calore causa un innalzamento delle particelle di tabacco, il prodotto caricato rischia di perdere la propria compattezza. Per ovviare a questo inconveniente occorre pressarlo delicatamente con il pigino del curapipe subito dopo averlo acceso, e quindi procedere ad una seconda accensione.
• 7
7) La seconda accensione è la più importante, in quanto la prima non serve che a creare uno strato di tabacco carbonizzato sul quale la seconda interviene per creare una perfetta combustione. Attenzione a non cadere nell’errore assai comune di dare inizio alla fumata dopo la prima accensione solamente perché “il tabacco brucia e il fumo si sta alzando”: non otterreste altro che una fumata di scarsa qualità e di breve durata, del tutto insoddisfacente e per nulla appagante.
• 8
In caso la seconda accensione non sia soddisfacente (si nota quando, ad esempio, il tabacco non brucia bene, vi sono difficoltà nell’aspirazione e dal fornelletto esce poco fumo) è sempre meglio procedere ad una nuova pressata col pigino ed una nuova accensione piuttosto che accontentarsi e dare inizio alla fumata. Ripetendo il procedimento, infatti, è possibile ottenere un’esperienza migliore, poiché l’accensione è determinante per la qualità.
• 9
9) Può essere buona abitudine, soprattutto per i neofiti, controllare sempre visivamente la qualità dell’accensione. Il problema più comune, infatti, è un’accensione solamente della parte centrale del tabacco, per cui rimangono lungo i bordi del fornelletto dei resti incombusti che, oltre ad essere uno spreco (in quanto vengono gettati al momento della pulizia) costituiscono anche un ostacolo al passaggio dell’aria, e quindi possono compromettere la bontà della fumata.
• 10
10) Evitate anche di soffermarvi troppo a lungo con l’accendino sopra ad una determinata zona del tabacco, altrimenti correreste il rischio di generare delle così dette “colonne di fuoco” che causano un diverso livello di combustione e quindi anche una diversa consunzione del tabacco all’interno del fornelletto.
• 11
11) Un ultimo consiglio: non è mai prudente soffiare in una pipa invece di aspirare, e questo è vero soprattutto per il momento dell’accensione. La perdita di compattezza del tabacco che abbiamo osservato più sopra, infatti, lo rende estremamente volatile e, se soffiate, correte il rischio di gettare attorno a voi una nuvole di tabacco infuocato che può causare piccole scottature od anche danneggiare ed incendiare gli oggetti. Può sembrare un avvertimento banale e superfluo, ma molti neofiti, per accelerare la velocità di combustione (dato, tra l’altro, non comprovato) ritengono che sia buona cosa il soffiare all’interno della pipa. Non fatelo e, oltre a comportarvi in modo corretto, eviterete anche gli sguardi di sufficienza dei pipaioli di vecchia data.
 
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