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Replying to Tsunami, la memoria di quel 26 dicembre
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NCH.Posted: 26/12/2012, 14:45
Il 26 dicembre 2004 arrivammo all'aeroporto di Malè verso le 11 am, l'aeroporto si trova su un'isoletta a circa 30 minuti di barca dall'isola della capitale.
Dopo le rapide formalità doganali il dhoni di traferimento ci portò alla barca da crociera sub ancorata, come tutte le altre, a ridosso della pista dello scalo aereo, e ripertì per andare in città per il catering, bevanda di benvenuto a bordo e subito in cabina a disfare i bagagli ed assemblare l'attrezzatura per le immersioni.
Ad un certo momento la barca incominciò a muoversi in modo strano beccheggiando e rollando in modo inusuale essendo ancora ancorata.
Saliti sul ponte ci rendemmo conto che il livello del mare si era alzato ed eravamo quasi allo stesso livello della pista, mentre alcune strutture in muratura di rinforzo alla pista stavano crollando in acqua.
Salpammo subito percheggiandoci in rada non capendo cosa fosse successo, nel frattempo il dhoni telefonò di partire senza catering perché la capitale era allagata e non si poteva attraccare, ci avrebbe raggiunti in seguito.
Dopo telefonata dell'equipaggio ai parenti, che stavano tutti bene e senza danni alle abitazioni salpammo per il giro prestabilito, annullando per 12 ore le immersioni come da indicazione della capitaneria di bordo, nel frattempo le televisione cominciava a trasmettere le drammatiche notizie dello tsunami.
La crociera si svolse regolarmente con qualche variazione di itinerario, volendo evitare le isole dove c'erano state vittime, come Guraido dove avevano persino trovato degli squali sulle strade.
Al ritorno la barca sembrava un trasporto di mobili perché tutto ciò che era in buono stato, proveniente dai villaggi turistici devastati, venne raccolto dall'equipaggio per uso personale.
Ripresi la stessa imbarcazione la Pasqua successiva ed il capitano pilotava seduto sulla poltrona piiù bella raccattata alla fine dell'anno.
Alle 2 di notte della crociera pasquale venne a svegliarci la guida sub dicendo che c'era un allarme tsunami per un terremoto ma continuammo a dormire e fortunatamente non successe nulla.
Fummo fortunati anche, egoisticamente, ai fini vacanzieri perché il nostro volo fu l'ultimo ad atterrare per 2 giorni ed il giorno prima della partenza ci avevano cambiato l'operativo voli, saremmo dovuti atterrare nel pomeriggio e quindi non saremmo atterrati mai.
Ma cosa significò realmente lo tsunami, al di là dei filmati televisivi, lo compresi appieno il Natale successivo partendo da Phuket per una crociera in Myanmar, la parte costiera della città appariva ancora gravemente devastata a distanza di un anno.